Un’altra partita maiuscola, contenendo un brutto cliente come Maggio e spingendo continuamente sulla fascia. Federico Peluso ha ancora una volta superato a pieni voti l’esame. E questa volta, al San Paolo, non era certo semplice: «Noi esterni dobbiamo fare le due fasi - spiega il difensore - Sapevamo che loro ripartivano e dovevamo stare accorti e dare una mano ai difensori. Fortunatamente nel primo tempo avevo il mister vicino e mi guidava con le sue indicazioni».
Centrale o esterno, Federico si è inserito subito nei meccanismi della Juve e sembra giocare in bianconero da anni e non solo da due mesi: «Cerco di ricoprire al meglio i due ruoli, li ho sempre fatti e non ho preferenze, anche perché così ho più possibilità di giocare. Speravo di ambientarmi in fretta, visto che conoscevo già il mister e devo ringraziare la società e i compagni che mi hanno reso subito partecipe».
Che Peluso abbia subito capito cosa conta alla Juve, lo dimostrano le parole con cui descrive la mentalità bianconera: «Qui deve vincere sempre e quest’aria si respira negli allenamenti come in partita. Il mister credo sia il numero uno a trasmettere questo modo di pensare alla squadra»
La gara contro il Napoli, come quella di andata contro il Celtic, ha confermato il buon momento della Juve, che si è definitivamente lasciata alle spalle il periodo di difficoltà di di inizio gennaio
«La partita di Champions ci ha dato autostima, ma non credo che le altre gare ci avessero tagliato le gambe. Abbiamo sempre avuto la giusta mentalità. Un momento difficile in una stagione ci può stare e lo abbiamo superato».